LE STARTUP INNOVATIVE E COME FUNZIONA LA LEGISLAZIONE ITALIANA
FONDARE UN’IMPRESA… ECCEZIONALE
C’è startup e startup e a quella innovativa è dedicata in Italia una legislazione volta alla crescita e alla promozione di questo tipo di impresa che spesso è figlia di genitori giovani e intraprendenti, la cui visione di voler dare materia a un proprio sogno a un’idea, va incoraggiata e supportata.
Con l’articolo 25 del Decreto Crescita 2.0, convertito nella Legge n. 211/2012, il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, definisce le startup innovative come imprese che si strutturano secondo sei requisiti individuati.
Vediamo quali:
- Hanno sede fiscale nel territorio italiano o negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo e in Italia hanno almeno una sede produttiva o una filiale.
- Sono state costituite da non oltre cinque anni e non prima della data del Decreto, ovvero il 18 dicembre 2012.
- Non distribuiscono utili.
- Non sono prodotto di fusioni o scissioni tra aziende cedute o acquisite.
- Non superano il valore annuo di produzione di cinque milioni di euro.
- Hanno come oggetto prevalente del loro fine ultimo, lo sviluppo e la distribuzione di servizi o prodotti innovativi nelle modalità o nella tecnologia.
Quest’ultimo punto si concretizza in tre criteri, almeno uno dei quali l’impresa deve possedere:
– Il 15% del valore tra fatturato e costi annui, è ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo.
– Almeno un terzo dei dipendenti deve essere costituito da dottori o dottorandi di ricerca oppure almeno due terzi dei soci o collaboratori, devono essere in possesso di titolo di laurea magistrale.
– L’impresa ha depositato un brevetto o ne è licenziataria.
É NECCESSARIO INOLTRE
che l’impresa si iscriva nella Sezione Speciale delle Imprese presso la Camera di Commercio. L’iscrizione si effettua telematicamente da remoto e deve essere aggiornata ogni sei mesi affinché i requisiti siano sempre monitorati e certificati.
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Vediamo ora le principali agevolazioni per la costituzione di una startup innovativa che il MISE ha espresso con la Legge di Bilancio del 2017:
- Esenzione dall’imposta di bollo per l’iscrizione al Registro delle Imprese e alla Camera di Commercio.
- Eliminazione delle spese notarili per la costituzione dell’impresa, grazie alla validità della firma digitale.
- Permesso di soggiorno agevolato per chi decide, dall’estero, di costituire l’impresa in Italia o la conversione del permesso per chi deciderà di restare in Italia dopo gli studi.
- Detrazione Irpef del 30% usufruibile nell’arco di tre anni a vantaggio degli investitori ancora in fase di attuazione, potrebbe arrivare al 50% fruibile da persone fisiche o società di persone, per investimenti a partire dal 19 luglio 2020. Resterebbe invece invariata la quota di detrazione per le società di capitali.
- Superammortamento e iperammortamento (rispettivamente al 140% e al250%) per l’acquisto di software e tecnologie connesse.
- Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo fino a un massimo di trecentomila euro utilizzabili in compensazione nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
- Attività di Crowdfunding in base alla normativa Consob, l’ente rivolto alla tutela degli investitori.
NOVITÀ IN VISTA PER LE PARTITE IVA
La nuova Legge di Bilancio 2021, ancora in fase di approvazione, prevede l’abrogazione dell’articolo 4 del DPR 633/72 che determina quali attività si inquadrino come commerciali e quali no, ai fini di omologare le imprese italiane alle linee fiscali predisposte dall’Unione Europea. Se la modifica si renderà effettiva, gli enti non commerciali dovranno anch’essi possedere Partita Iva ma potrebbero godere dell’esenzione.
UNA SCHEDA DI SINTESI
della Policy nazionale delle startup innovative aggiornata ad ottobre 2020, è disponibile sul portale del MISE, completa di infografica di quelle che sono tutte le agevolazioni, oltre a quelle descritte nel nostro articolo e dell’iter legislativo necessario alla partenza:
https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Scheda_di_sintesi_ITA-ott2020.pdf