GETCOO: QUANDO LA TECNOLOGIA PRENDE FORMA!

da | Gen 4, 2021

TURISTI PER CASO. Getcoo nasce così, in viaggio. Quando nel 2015 i fratelli  Stefano e Claudio Berti, entrambi esperti nel settore informatico, in vacanza a Chicago, fantasticano sulle potenzialità turistiche della computer vision. Informazioni su monumenti, opere d’arte, luoghi d’interesse di una città in cui si è in visita, potrebbero infatti comparire sui propri cellulari semplicemente inquadrando i soggetti. Ci vorrebbe un’app… anzi meglio: ci vorrebbe una startup!

LA TECNOLOGIA È UN’ARTE. Così i due fratelli, tornati in Italia, fondano insieme a Roberta Grasso e Jona Sbarzaglia, Getcoo, una sturtup innovativa specializzata in computer vision basata su Intelligenza Artificiale Dart (Direct Acquisition and Re-Trieval) e immediatamente si dedicano al loro primo prodotto, Getcoo Travel, un’app gratuita che attraverso lo smartphone, identifica con una semplice foto, monumenti e opere, fornendo tutte le informazioni. Più di una guida turistica, Getcoo Travel ti dice quello che ti interessa, dando voce a una fotografia, diventa insomma, un’istantanea parlante, integrando il racconto all’immagine e rendendo semplice fissare il ricordo di ciò che si è visitato.

Non quindi una tecnologia al servizio dell’Arte ma una tecnologia come estensione stessa dell’Arte.

Recentemente, inoltre, l’app è stata integrata con la CAA (Comunicazione Integrativa Associativa) in collaborazione con l’associazione “Fare Leggere Tutti” e il progetto “Arte senza barriere” promosso dalla Diocesi di Ravenna; l’utente ha la possibilità di leggere la scheda del monumento in una versione semplificata e ricca di immagini, facilmente fruibile a bambini, ragazzi e persone con difficoltà linguistiche o cognitive.

La cultura è di tutti e tutti con Getcoo Travel possono contribuire ad arricchire la banca dati, recensendo opere ancora mancanti e partecipando così all’entusiasmo con cui il progetto è nato.

COS’ALTRO SA FARE. L’Intelligenza Artificiale DART ha la peculiarità di apprendere molto velocemente (in quanti l’avremmo voluta avere a scuola?) poiché si basa sulla associazione tra immagini simili: ecco perché è in grado di essere accurata nella catalogazione degli oggetti, non limitandosi a collocarli in una categoria ma identificando gli esemplari in maniera precisa.

Il secondo progetto di Getcoo è Piqapart, una piattaforma SaaS (Software as a Service) pensata per facilitare il lavoro dei magazzini industriali, ottimizzando i tempi di tutto ciò che riguarda la catalogazione: dagli ordini al controllo di conformità.

Flessibile e costante, Piqapart box è in grado di leggere e tollerare variazioni dovute a luce o posizione e mantenere sempre la stessa affidabilità qualitativa a prescindere dai tempi di utilizzo.

L’addestramento richiede pochi dati: alcune decine di immagini, sono sufficienti e l’interfaccia per il training è web non richiede particolare esperienza.

ABBIAMO STUDIATO, LAVORATO… ORA GIOCHIAMO! Getcoo non si ferma mai: sullo stesso principio di Piqapart, nasce Instabrick, il riconoscitore automatico specializzato per i mattoncini Lego!

Sono tantissimi nel mondo gli Afol (Adults Fan of Lego) e certe volte il gioco si fa davvero serio, oltre che snervante. Non è facile, infatti, identificare i mattoncini, talvolta piccolissimi che hanno dei codici minuscoli, quasi illeggibili.

Instabrick si compone di due elementi: la Instabrick box che contiene una fotocamera e la web dashboard che connessa alla box lancia direttamente in rete le informazioni raccolte e si connette ai sistemi di catalogazione o ricerca.

Quest’ultimo progetto è sul mercato dallo scorso ottobre con una campagna di crowdfunding su Kickstarter che ha raccolto più di 80.000 euro ed ora anche in vendita sul sito Instabrick. Vuoi giocare? Unisciti!