ORA DI PRANZO? ORAPESCE!

da | Gen 18, 2021

QUESTA È LA STORIA DI SUCCESSO di una startup innovativa che ha trasformato in innovativo uno dei mercati e delle risorse economiche più antiche, dove tradizione e sapere umano gettano radici profonde, anzi reti: il pesce, il pesce fresco e naturale che sempre più difficilmente raggiunge le nostre tavole, soprattutto nelle case di chi il mare non lo scorge nemmeno in lontananza.

Stiamo parlando di Orapesce, un progetto dalla crescita sana come il prodotto che vende, nato dalla visione del riminese Giacomo Bedetti che ha creduto nella possibilità di poter distribuire il privilegio di chi può acquistare pesce fresco direttamente nelle banchine o nei mercati ittici delle città di mare, praticamente in tutto il territorio nazionale, attraverso un metodo di vendita ridisegnato: un network innovativo volto al sensibile accorciamento della filiera. Così insieme ad Alberto Mazza e Alessandro Nanni, Giacomo ha immaginato Orapesce, dove la banchina è on line, un sito funzionale e semplice dove il pesce disponibile si guarda e si sceglie ma probabilmente quando lo si acquista è ancora in mare, eppure arriverà in tavola entro appena un giorno. Pulito, sfilettato, imballato e confezionato in box isolanti e ghiaccio a garantire il mantenimento costante della bassa temperatura durante il trasporto.

Con Giacomo abbiamo voluto fare una chiacchierata, perché è così che si fa al mercato del pesce.

D: COME SI TRASFORMA UN’IDEA IN STARTUP?

R: Per Orapesce mi piace di più utilizzare il termine new venture, perché il passaggio da una visione come questa alla sua realizzazione in impresa, è proprio questo: un’avventura in cui ti imbarchi, per l’appunto, e in cui devi credere prima di tutto tu per poi trasmettere lo stesso entusiasmo ai tuoi soci, al mercato e agli azionisti; quindi credere nell’avventura è senza dubbio il primo passo. Noi siamo cresciuti soprattutto attraverso tre raccolte di crowdfunding che in due anni hanno generato 130 azionisti e otto nuovi soci privati che hanno compreso il valore attuale di Orapesce. Da un fatturato di 70,000 € con cui abbiamo chiuso il primo anno, il 2019, siamo arrivati a chiudere il 2020 con un fatturato di 650,000 €, vale a dire un incremento del 1000%. Complessivamente abbiamo raccolto un capitale di 800,000 € attraverso il crowdfunding che evidentemente si conferma una strategia funzionale e funzionante.

D: COME HA INCISO SULLA VOSTRA ATTIVITÀ LA SITUAZIONE PANDEMICA E IL LOCKDOWN?

R: Abbiamo iniziato il nostro progetto ben prima e in tempi non sospetti ma non posso negare che il COVID abbia dato una forte spinta alla nostra attività, come tutte le imprese che hanno a che fare con il mondo food delivered.

Avremmo potuto ottenere numeri ancora più alti di quelli che abbiamo realizzato a chiusura fatturato: avevamo pianificato comunicazione, ad esempio, stanziando un investimento non certo irrisorio. Io credo che creare impresa significhi prima di tutto attivare una serie di professionisti che con te stanno costruendo un deal e ritengo che ogni aspetto dell’impresa debba essere curato al meglio possibile da chi ha le competenze per farlo. Tuttavia, abbiamo deciso di non impiegare le risorse che avevamo dedicato alla comunicazione poiché le conseguenze attivate dalla pandemia hanno dato una decisiva strambata al corso degli eventi aziendali e abbiamo creduto che un’onda come quella, anzi direi un vero e proprio tsunami, dovesse essere sfruttata cavalcandola naturalmente, senza strafare entrando in competizioni rischiose e premature: una crescita sana di un’azienda deve essere graduale e ben gestita, programmata. Nonostante non avessimo previsto il Covid e i suoi effetti, ovvero l’amplificazione di un bisogno che già esisteva nel cliente finale, ma in maniera latente, sapevamo che il nostro potenziale poteva comunque permettersi di raggiungere i volumi a cui siamo arrivati. Andare oltre, però, sarebbe significato una forzatura nella scalata, uno sprint inconsulto che rischia di far bruciare tappe.

Il 50% dei nostri clienti, nell’ultimo anno, hanno ordinato almeno tre volte: questo è il target che siamo orgogliosi di aver centrato e su cui concentrare la nostra analisi per continuare a viaggiare nella direzione che lo stesso cliente ci indica continuando a scegliere Orapesce.

D: AVETE RIVOLUZIONATO UN MONDO CHE NON CAMBIAVA DA SECOLI: FINO A POCO TEMPO FA SAREBBE STATO IMPENSABILE COMPRARE IL PESCE… SU INTERNET!

R: Stiamo parlando di un mercato che vale 3 miliardi di euro. Per me l’impensabile è che una risorsa economica del genere si muova nel rapporto finale col cliente allo stesso modo in cui si muoveva due secoli fa. Il digitale deve e può funzionare come un’Agorà online. Il rapporto umano resta, basta saperlo sviluppare attraverso nuovi mezzi. Sul nostro sito puoi trovare ricette, ad esempio, le stesse che il pescivendolo raccomanda ai propri clienti.

Stiamo collaborando anche con Cucina in Milano, una scuola di cucina che attraverso il nostro sito vende corsi online per imparare a cucinare e a sfilettare il pesce è anche questo è un adeguamento alla società di oggi, una risposta a un trend che vede gli italiani riappropriarsi della passione per la cucina.

Poi naturalmente, quando si acquista un prodotto buono e genuino, si è anche incentivati a saperlo esaltare nella sua preparazione.

D: TRA LE VOSTRE REFERENZE C’È QUALCHE NOVITÀ IN ARRIVO?

R: Sulle vostre tavole stanno per arrivare aragoste, astici, calamari, ostriche e soprattutto un progetto a cui stiamo collaborando con la chef Valentina Amati: piatti pronti e finiti, deliziosi e ad alto contenuto salutistico, tutti a base di pesce pescato nei nostri mari come da etica Orapesce. Stiamo elaborando questi preparati pensando proprio a chi è in Smart working e magari finisce per mangiare un sandwich per mancanza di tempo e organizzazione. Naturalmente per noi se la salute e il gusto vengono dal mare non possono che essere conformi al rispetto per la Natura e alla sostenibilità ecologica. Ecco perché i nostri piatti pronti saranno rigorosamente plastic-free, conservati sottovuoto in vasetti di vetro: piacevoli anche alla vista.