Supportare la ricerca farmaceutica abbattendo i costi di sperimentazione, accorciandone i tempi e ottimizzando i metotodi e le tecnologie a disposizione. Mai come ora la mission di InSilico Trials è urgente, attuale e al servizio dell’umanità.
La pandemia mondiale ha chiamato alle armi l’industria farmaceutica e gli sforzi della ricerca sono stati e sono tutt’ora impegnati in un’eroica corsa contro il tempo. E in particolare in questo settore, il tempo è denaro perché maggiore è il tempo che la sperimentazione richiede, maggiore sarà il costo del farmaco prodotto che quindi non potrà raggiungere tutta la popolazione che lo necessita.
Fondata a Trieste nel 2017, InSilico Trials nasce da un’idea di Luca Emili (membro del Cloud Security Consultative Group dell’European Medicines Agency e dell’Avicenna Alliance – associazione per la medicina predittiva che collabora con la Food and Drug Administration sulle pratiche di simulazione nella biotecnologia) e di Roberta Bursi (PHD in chimica computazionale e un’esperienza pluriventennale nel settore biomedico).
Nell’ultimo anno l’ambizioso obiettivo che la startup si era preposta, ovvero quello di diventare il punto di riferimento per il Modeling&Simulation, ha decisamente fatto grossi passi in avanti chiudendo lo scorso luglio, un round di investimento da 3 milioni di euro coordinato da United Ventures SGR SpA, fondo italiano di venture capital dedicato alle tecnologie digitali.
Attraverso una piattaforma di sofisticati modelli matematici di simulazione, InSilico Trial offre alle case farmaceutiche la possibilità di accorciare sensibilmente i tempi di sperimentazione e sviluppo. Non solo: la piattaforma InSilico Trial è alla portata anche delle piccole aziende farmaceutiche, oltre che delle maggiori case leader, grazie al sistema pay per use per cui si paga esclusivamente il srvizio che si utilizza.
La tecnologia in silico, ovvero la biosimulazione è un settore cui il mondo dell’healthcare sta rivolgendo grande attenzione, si prevede infatti che il mercato genererà circa 4,58 miliardi di dollari entro il 2025.
La simulazione numerica integrata rappresenta il futuro della medicina anche fuori dalle case farmaceutiche poiché se adeguatamente sviluppata è una tecnologia in grado di fornire al medico in ospedale l’autonomia per preparare un intervento chirurgico complesso o per stampare protesi in 3D.
Già ad oggi, l’applicazione NuMRis, sviluppata in collaborazione con il Centro per i Dispositivi Radiologici e l’azienda multinazionale ANSYS, Inc. è in grado di valutare la sicurezza dei dispositivi medici in ambiente di risonanza magnetica.
Inoltre, nel 2018 InSilicoTrials ha acquisito CONSELF, piattaforma di simulazioni ingegneristiche nel cloud con oltre 3000 utenti per soddisfare la necessità di strumenti in silico per il test meccanico dei nuovi dispositivi medici ottenuti tramite 3d printing.
Secondo Luca Emili, il modello di ricerca deve evolversi verso una medicina personalizzata e tempestiva, servita da tecnologie già esistenti, ma che InSilicoTrials intende rendere funzionali, ottimizzate e alla portata di tutti secondo una visione imprenditoriale e concreta che pone il benessere comune come obiettivo primario e globale.
Infine una nuova soddisfazione arrivata appena pochi giorni fa: L’Unione Europea ha costituito il progetto Brainteaser, di cui InSilico Trials è orgogliosa di far parte, attraverso la partnership con la Universidad Politecnica di Madrid. Il progetto intende sfruttare l’Intelligenza Artificiale per generare una banca dati raccolta da pazienti affetti da Sclerosi Multipla e Sclerosi Amiotrofica Laterale, al fine di sviluppare un modello funzionale di gestione delle informazioni in grado di prevedere la progressione della malattia.
Un sensibile contributo a fare la differenza nella qualità della vita delle persone.