OPTOSENSING: LA FIBRA OTTICA CHE “PARLA”.

da | Apr 26, 2021

UNA VERA E PROPRIA RETE NEURALE, sensibile e intelligente. Questo il concetto alla base dei prodotti e delle innumerevoli applicazioni di Optosensing, oggi PMI innovativa, nata nel 2013 come startup da uno spin-off della Seconda Università di Napoli e vincitrice della Start-cup e del Premio Nazionale per l’Innovazione promosso dal Festival della Scienza di Genova.

Un’idea nata bene e sviluppata ancora meglio; concepita per servire il monitoraggio di infrastrutture e grandi opere, ha subito trovato utile collocazione nel settore geologico, geotecnico e strutturale fino a raggiungere settori industriali.

ABBIAMO PARLATO CON MAURIZIO MIRABILE E BARBARA ELLENA, due dei co-founder della società, costituita da un team universitario e da una realtà campana, Hpsystem.it, che già operava nel settore del monitoraggio del territorio e delle strutture, unendo quindi competenze di ingegneria civile a know-how tecnici e tecnologici innovativi.

D: COME FUNZIONANO I PRODOTTI OPTOSENSING?

R: Optosensing si basa su una tecnologia a fibra ottica in grado di rilevare e registrare su tutta la lunghezza della fibra ottica variazioni di deformazioni e di temperatura. Nell’ambito quindi del monitoraggio di infrastrutture e grandi opere quali ponti, gallerie, viadotti, ferrovie può rappresentare una garanzia di sicurezza all’avanguardia, poiché la trasmissione dei dati diagnostici può essere fornita costantemente e in tempo reale oppure attraverso report periodici.

I sistemi di monitoraggio Optosensing trovano, inoltre, applicazione anche nell’ambito del monitoraggio strutturale di gasdotti e oleodotti, anche se posati in ambiente sottomarino: grazie alla sensibilità della fibra ottica alla temperatura, i nostri prodotti possono rilevare facilmente perdite e/o deterioramenti strutturali.

D: PER QUANTO RIGUARDA INVECE LA SICUREZZA AMBIENTALE?

R: Optosensing ha dimostrato da subito di costituire un valido supporto anche al monitoraggio di territori e versanti instabili: le nostre fibre ottiche, integrate per esempio a semplici “reti salvamassi”, rilevano le variazioni di volume, permettendo un eventuale intervento per scongiurare frane o dissesti.

In Italia, dove come sappiamo, il rischio idrogeologico è piuttosto elevato, abbiamo collaborato con realtà di importanza storica e paesaggistica che si trovano a dover resistere in contesti delicati poiché soggetti a erosioni, scosse sismiche o altri stati che necessitano un’analisi costante o periodica come Civita di Bagnoregio, le cave di marmo di Massa Carrara e naturalmente i territori di casa nostra, l’area flegrea dove abbiamo effettuato un monitoraggio anche dei fondali marini.

In quest’ambito deteniamo, inoltre, la titolarietà di un brevetto relativo ad un sensore in grado di rilevare gli spostamenti dei corpi di frane.

D: OLTRE ALLE APPLICAZIONI AMBIENTALI E INFRASTRUTTURALI, PROPONETE PRODOTTI RIVOLTI AD ALTRI TIPI DI CLIENTELA?

R: Come è facile immaginare, la tecnologia Optosensing, quanto ad applicabilità, ha un potenziale estensibile a innumerevoli settori. Ad esempio abbiamo sviluppato un device per il trasporto di prodotti petroliferi che verifica non solo l’integrità delle autocisterne ma protegge queste ultime da eventuali manomissioni, registrando ogni intervento, volontario e non. A proposito di protezione delle proprietà, produciamo un sistema che integrato alle recinzioni ne inibisce la violazione. Un concetto di allarme efficace e adatto anche per abitazioni private.

D: CROWDFUNDING IN VISTA, PER OPTOSENSING. CHE PROGETTI CI SONO?

R: Sì, entro l’estate lanceremo un campagna di equity crowdfunding: dal 2013 a oggi ci siamo concentrati sullo sviluppo tecnologico di quelle che, come abbiamo visto, sono le numerose potenzialità di Optosensing. Al nostro team non manca la competenza dell’approccio sperimentale e il know-how della ricerca di stampo accademico, ecco perché finora abbiamo dedicato le nostre risorse nel continuo improvement di progetti e prodotti, raccogliendo consensi attraverso collaborazioni e clienti che scelgono noi sia in Italia che nel mondo (lavoriamo molto con la Cina continentale, ad esempio). Ora riteniamo di essere in grado di implementare il settore marketing, dedicando i fondi che raccoglieremo a incrementare la nostra rete commerciale e ampliare le relazioni con i clienti.”