UN CANALE ALTERNATIVO DI INVESTIMENTO, una modalità contemporanea di risparmio: l’equità crowdfunding in Italia è cresciuto sensibilmente nell’ultimo anno e mezzo.
Certamente la situazione mondiale, causata dalla pandemia, ha contribuito a trasformare le abitudini, anche economiche, di tanti e inoltre, se è vero che sempre la pandemia ha provocato la chiusura di tante attività “tradizionali”, è anche vero che ne ha ispirato altrettante in termini di startup, di idee e iniziative nate proprio da visioni innovative e ottimiste, che hanno visto un’opportunità invece che un problema.
UN’ALTRA SIGNIFICATIVA SPINTA alla diffusione di questo tipo di investimento è indubbiamente costituita dall’introduzione del nuovo Regolamento europeo, entrato in vigore dal 10 novembre 2021.
L’Italia è stata il primo paese europeo ad aver normato nel dettaglio l’Equity Crowdfunding con il Regolamento Consob, già nel 2013, ma diventando l’Europa il terzo mercato mondiale per raccolta tramite crowdfunding, un regolamento con disposizioni unificate per tutti gli Stati Membri era dunque prioritario e necessario.
Il nuovo Regolamento (denominato ECSP) si applica a tutti i fornitori europei di servizi di crowdfunding per offerte fino a 5 milioni, calcolati su un periodo di 12 mesi per ciascun‘azienda offerente ma che in Italia è stata elevata dalla Consob fino a 8 milioni, anche per l’Equity Crowdfunding.
Il Regolamento europeo si applica anche ai portali di lending crowdfunding, che indirizzeranno le domande a Consob, l’ente autorizzato per l’Italia, e attraverso una procedura rapida, Consob informerà l’Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) che iscriverà il portale in un registro pubblico unificato di fornitori e piattaforme autorizzati ad operare nella UE.
MA COME FUNZIONA il meccanismo del crowdfunding Equity based? Attraverso il contributo che il finanziatore decide di versare, questi ottiene la partecipazione al capitale sociale dell’impresa, diventandone socio a tutti gli effetti.
Vediamo allora quali sono, nello specifico, i vantaggi per chi sceglie l’Equity Crowdfunding come forma di investimento.
ABBATTIMENTO DEI COSTI. Innanzi tutto, di solito le piattaforme di crowdfunding non applicano alcun costo all’investitore. A pagare una commissione sono, in genere, le società offerenti, soprattutto nel caso dell’Equity.
Solo nel Crowdlending può essere talvolta applicata all’investitore una modesta commissione su ogni rata incassata (ma non in tutti i casi, ad esempio Build Lenders non applica alcun costo a chi investe). Questo primo vantaggio evidenziato già regala punti in più all’Equity Crowdfunding rispetto a banche e società di finanziamenti, che, invece, presentano costi e interessi non trascurabili.
GARANZIE. Se a fine raccolta, la società offerente non raggiungerà l’importo stabilito, le somme stanziate saranno interamente restituite agli investitori, senza alcuna voce di trattenuta.
ACCESSIBILITÁ. Se per i mezzi tradizionali di investimento (o anche di prestito) è spesso necessario avere una certa reputazione con le banche, da dimostrarsi attraverso lungaggini burocratiche e documentazioni complicate da reperire, l’Equity Crowdfunding è accessibile a tutti, ha un meccanismo snello e agile e quote di partecipazione sempre alla portata di chiunque.
CHIAREZZA. Investire in crowdfunding è talmente semplice, che lo si può fare in completa autonomia, anche se è sempre meglio documentarsi accuratamente sulle opportunità in essere, sulle agevolazioni fiscali e sui regolamenti in vigore (argomenti facilmente reperibili fra gli articoli pubblicati sul nostro sito).
Inoltre, seguire i propri investimenti attraverso una piattaforma dedicata, può essere utile per venire guidati in maniera competente verso l’individuazione delle potenzialità di un investimento effettuato e la sua evoluzione.
Un mare di possibilità, quindi, da navigare ed esplorare in piena sicurezza.