PANDEMIA E CROWDFUNDING: ECCO COM’É ANDATA IN ITALIA

da | Giu 28, 2021

Che il mondo stesse cambiando, anche e soprattutto nell’espressione economica, era evidente da qualche tempo. La pandemia mondiale, che ha afflitto il pianeta e dalla cui emergenza non si è ancora usciti, ha però sensibilmente evidenziato e accelerato questo processo di adeguamento ai tempi contemporanei, alle esigenze di partecipazione economica e  di investimento, di modalità innovative di risparmio che si sviluppano sempre di più intorno al concetto di crowd, invece che di “classi” sociali privilegiate da accessibilità culturale o professionale a quello che una volta era il complicato mondo dell’economia.

Dal 2015 al 2020, grazie anche al sostegno promozionale di adeguamenti normativi sia a livello nazionale che europeo, si è assistito infatti a un’esponenziale crescita delle tre tipologie di crowdfunding: Donation & Reward, Equity e Lending. Tre modalità progettuali di raccolta differenti che condividono, appunto, la centralità del crowd, ovvero della collettività.

Nel 2020 il crowdfunding su piattaforme italiane ha visto addirittura un incremento del proprio volume, a dimostrazione che la delicata situazione economica ha avuto una risposta reattiva e ottimistica. Il

valore complessivo di tale crescita è per lo più costituito dai

risultati raggiunti dal Lending, cresciuto del 75%. Tuttavia, anche il

Donation & Reward e l’Equity hanno raccolto importi rilevanti,

con una crescita rispettivamente del 38% e 95%. E per il 2021 le proiezioni non sono da meno.

Il ruolo sociale, che emerge dal successo del crowdfunding, è che per la prima volta nella storia dell’economia, il destinatario di un servizio o prodotto, coincide con il finanziatore, ne è in un certo senso imprenditore esso stesso e senza dubbio questo coinvolgimento non può che incidere positivamente sulla realizzazione di progetti, spesso frutto di menti giovani e lungimiranti, che di entusiasmo e fiducia si nutrono.

Uno strumento, quindi, che si è rivelato efficace e valido nel medio e lungo termine di un progetto.

Durante la pandemia, il crowdfunding non ha arrestato il suo incremento di adesioni nemmeno nel nostro paese e, sebbene siano state tante le startup e le PMI a tema sanitario a ricevere donazioni, a sorpresa anche altri settori, apparentemente non relazionati alle conseguenze del Covid19, hanno evidentemente beneficiato di questa nuova attitudine alla donazione partecipativa degli italiani. Uno su tutti, il settore immobiliare, spesso protagonista di campagne di raccolta da velocità vertiginose, i cui goal vengono raggiunti persino in 48 ore.

É una reazione positiva di consapevolezza e autonomia, quella che il Covid ha indirettamente provocato nel tessuto economico italiano. Affidandosi sempre di più allo strumento del crowdfunding, i cittadini italiani entrano finalmente e per la prima volta da protagonisti nel mondo imprenditoriale ed economico del paese.