EQUITY CROWDFUNDING E FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO: COSA C’É DA SAPERE

da | Lug 12, 2021

STRUMENTI DI INVESTIMENTO, GESTITI DA SOCIETÀ DI RISPARMIO, i Fondi Comuni di Investimento, raccolgono i contributi di più investitori impegnandoli, come un unico patrimonio, in attività finanziarie o immobili secondo modalità tali da ridurre al minimo i rischi.

I risparmiatori dei fondi comuni hanno uguali diritti, i fondi sono suddivisi in quote unitarie sottoscrivibili singolarmente.

Oltre ai fondi tradizionali, denominati SGR, ci sono le SICAV, società di investimento a capitale variabile o le SICAF, a capitale fisso.

La differenza sta nel fatto che nel caso delle SGR, il fondo comune resta un patrimonio “autonomo” (indipendente dalla società che lo opera) costituito con il denaro dei sottoscrittori e viene solamente gestito dalla società.

Mentre le SICAV e le SICAF sono società di cui i sottoscrittori diventano soci con tutti i pro e i contro.

I fondi tradizionali possono essere “aperti” o “chiusi”.

Aperti, consentono di sottoscrivere quote, o chiederne il rimborso, in qualsiasi momento. Di solito questi sono fondi che investono principalmente in attività finanziarie quotate come azioni, obbligazioni, titoli.

Chiusi, consentono di sottoscrivere quote solo nel periodo di promozione, prima cioè dell’inizio dell’attività e vengono rimborsate alla scadenza del fondo. Ai fondi chiusi sono riservati investimenti poco liquidi e di lungo periodo (immobili, crediti, società non quotate).

MA COSA HANNO A CHE FARE I FONDI DI INVESTIMENTO CON L’EQUITY CROWDFUNDING? Negli ultimi anni sono sorte varie società di investimento specializzate nell’indirizzare questa tipologia di raccolta e di risparmio, proprio nelle startup, riuscendo a sfruttare al meglio e funzionalmente le caratteristiche di tutela e abbassamento dei rischi della legislazione di entrambe le strutture.

Si tratta di solito di fondi alternativi di tipo chiuso, che decidono di concentrare la propria realtà verso categorie di startup, che presentano delle qualità comuni.

Ad esempio, nel 2020, Azimut Libera Impresa, in collaborazione con la società di consulenza  e scouting di startup Gellify Group, ha lanciato  come propria costola Azimut Digitech Fund, dedicato alle startup di software B2B, investendo in strumenti finanziari emessi principalmente da startup e pmi innovative italiane, che sviluppano software-as-a-Service (SaaS), spesso a canoni ricorrenti, attive prevalentemente in quattro diversi verticali tecnologici: intelligenza artificiale, Internet of things e industria 4.0, cybersecurity e blockchain.

Dedicato alla green economy e al supporto di imprese ad alto impatto sociale è invece Oltre Venture, piattaforma che si definisce di Impact Investing, ovvero investire in nuove soluzioni che servano la collettività: quali health-care, istruzione, alimentazione sostenibile, ambiente etc, generando contemporaneamente valore economico equamente distribuito tra tutti gli stakeholder, consumatori, lavoratori e azionisti.

Altre piattaforme invece, come Primo Venture, Digital Magics e Cdp Venture Capital accolgono anche progetti non necessariamente delle stesse categorie.

Lo scorso anno Digital Magics e Cdp Venture Capital hanno

co-investito in ben sei startup il cui controvalore complessivo ha raggiunto i 3,5 milioni di euro.

Le piattaforme di fondi comuni dedicate alle startup sono indubbiamente una soluzione interessante per chi vuole investire in modo alternativo. A differenza però dei più tradizionali crowdfunding, solitamente richiedono un impegno economico impattante per un periodo di tempo significativo, pertanto nascono per soddisfare le esigenze di investitori professionali o società.